Ecco alcune tra le esperienze più significative che la Fondazione ha promosso in questi anni, ormai chiuse.
Libro Parlato Lions
Un servizio totalmente gratuito che – da oltre trent’anni – mette a disposizione la propria “audibiblioteca” interamente costituita da libri registrati da “viva voce”, per tutti coloro che non possono leggere autonomamente. Attraverso lettori mp3 messi a disposizione dalla Fondazione, i pazienti possono ascoltare i testi registrati, durante il tempo del loro ricovero (www.libroparlatolions.it).
Il cinema in ospedale
Fondazione Humanitas ha attivato il programma di intrattenimento cinema: un calendario di proiezioni settimanali per pazienti lungo degenti e familiari, in una sala dedicata. Per sentirsi come al cinema.
Ariel
La Fondazione Humanitas è stata sostenitrice della nascita di Fondazione Ariel, Centro di riferimento per le disabilità neuromotorie infantili, con il finanziamento della Fondazione UMANAMENTE e di altre istituzioni.
L’attività della Fondazione Ariel è rivolta a famiglie e bambini affetti da patologie neuromotorie, in particolare dalla Paralisi Cerebrale Infantile (PCI); al personale sanitario dedicato a queste patologie; ai volontari interessati al sostegno dei giovani pazienti e ai loro familiari. (www.fondazioneariel.it)
Ospedale: nuove frontiere dell’umanizzazione
Mercoledì 28 ottobre 2009, La Fondazione ha festeggiato il suoi primi 10 anni di attività con un convegno per confrontarsi su esperienze innovative di risposta al bisogno.
Relatori dell’evento, organizzato da Fondazione Humanitas: Maurizio Mauri Presidente di Fondazione Humanitas, Giuliana Bossi Rocca Segretario Generale Fondazione Humanitas, Emanuele Ranci Presidente IRS (Istituto per la Ricerca Sociale), Giuseppe De Rita Presidente Censis, Giangiacomo Schiavi Vicedirettore Corriere della Sera e Don Gino Rigoldi Presidente Comunità Nuova onlus.
A conclusione della giornata saranno premiati i progetti vincitori del Premio Mirasole, per soluzioni innovative nella risposta ai bisogni della persona, paziente e familiare.
I progetti premiati:
1°. Azienda ULSS7 Conegliano (TV) – “Ospedale e Territorio uniti nel percorso di umanizzazione dell’assistenza ai malati oncologici in fase avanzata”
2°. Azienda Ospedaliera Ospedale Riuniti di Bergamo – “Lego: Costruire le parole con i figli”
3°. Associazione La lampada di Aladino (Brugherio – MB) – “Centro Orientamento Oncologico”
4°. Fondazione Menotti Bassani (Laveno Mombello – VA) – “Gruppo Àncora”
5°. ASL Avezzano (AQ) – “Ospedale in Emergenza: Progetto per l’umanizzazione continua”
6°. Associazione Dynamo Camp Onlus (San Marcello Pistoiese – PT) – “Al Dynamo Camp i bimbi tornano a sorridere”
7°. Fondazione Salvatore Maugeri – Istituto Scientifico di Castel Goffredo (MN) – “Intervento psico educazionale e di telesorveglianza dedicato ai caregivers di pazienti affetti da demenza”
8°. Azienda Ospedaliera di Verona – “Un porto per…”
9°. Gea Cooperativa Sociale (PD) – “Servizi integrati di mediazione linguistica e culturale”
10°. Ospedale S. Anna Castelnovo ne’ Monti (RE) – “Una sana alimentazione per un bambino in salute”
11°. Fondazione Theodora Monza – “Un Dottor Sogni per i bambini al San Gerardo”
12°. Azienda ULSS 19 Regione del Veneto” (Adria – Ro) – “Accoglienza: Soddisfare i bisogni dell’utente già dal primo contatto”
13°. Azienda per i Servizi Sanitari 3 Alto Friuli (Gemona del Friuli – UD) – “Insieme per una vita migliore”
14°. Ospedale di Rieti – “Fiori di Campo: Realizzazione di un progetto per l’umanizzazione del percorso di cura oncologico”
15°. IRCCS Regina Elena (Roma) – “Biblioteca del Paziente e Progetto SICOP (Sistema Informativo per la Comunicazione Oncologica ai Pazienti)”
16°. Fuori Concorso Humanitas Mater Domini (Castellanza – VA) – “A.D.I. Assistenza domiciliare integrata”
Al premio hanno contribuito Gemeaz Cusin, Geri, Rentex – Elis, Serim, Tipografia Fratelli Verderio.
Gli scrittori si raccontano ai pazienti
Per diversi anni, la Fondazione ha promosso la rassegna: “Voltapagina”, ciclo di incontri con giornalisti e scrittori in ospedale. Un momento di svago per pazienti e familiari, operatori dell’ospedale e volontari.
Il ciclo di appuntamenti si è aperto con una madrina d’eccezione, la scrittrice e giornalista Isabella Bossi Fedrigotti, ed è proseguito con altri ospiti altrettanto illustri che si sono resi disponibili a raccontare di sé e delle proprie opere, dialogando con pazienti, familiari e personale dell’ospedale.
Pegaso continua il volo…
“Pegaso… accettare l’Alzheimer”, è il nome del programma di sostegno ai familiari di malati di Alzheimer, avviato nel 2006 da Fondazione Humanitas e dall’U.V.A. (Unità Valutativa Alzheimer) di Humanitas.
Gli obiettivi principali del programma erano due: il primo, fare apprendere, attraverso la condivisione delle esperienze, nuove modalità per affrontare le difficili situazioni quotidiane con l’ammalato. Il secondo, aiutare ad accettare la malattia e a riconoscere le emozioni che questa suscita per viverle con più consapevolezza e serenità.
Pegaso era basato sulla metodologia del lavoro in gruppi, che si è sviluppato su due percorsi uguali negli scopi, anche se differenti nelle modalità. La prima esperienza di incontri di gruppo (Pegaso 1), è stata impostata secondo un approccio psico-terapeutico con la guida di due psicologhe e dell’assistente sociale della Fondazione.
La seconda (Pegaso 2), iniziata nel 2008, ha attivato invece la modalità dell’Auto Mutuo Aiuto in cui i partecipanti, accompagnati da due facilitatori che hanno condiviso anch’essi la situazione di sofferenza, si scambiano esperienze ed emozioni sulla loro condizione di caregiver.
Dal Mozambico in Humanitas
Fatima Ismail e Ricardo Molinho sono due infermieri dell’Hospital Central da Beira. 800 posti letto per una struttura universitaria che collabora con l’Università Cattolica del Mozambico e serve la seconda città per popolosità del Paese sudafricano. Affrontare AIDS, traumi e patologie infettive come la sepsi per Fatima e Ricardo è all’ordine del giorno.
Grazie alla Fondazione Humanitas sono per la prima volta usciti dall’Africa e hanno potuto effettuare un periodo di stage formativo in Humanitas. In particolare, dopo un’attenta analisi delle loro effettive esigenze presso l’ospedale di Beira insieme con i medici dell’ONG CUAMM-Medici con l’Africa – parte attiva nel progetto – sono stati guidati da infermieri e medici nel Pronto Soccorso e nelle Terapie Intensive di Humanitas in un percorso di crescita e formazione professionale.
SOS Cuore
La Fondazione Humanitas ha contribuito all’operazione SOS Cuore, progetto di defibrillazione precoce. Si è trattato del primo programma di questo tipo in Lombardia, attivato sul territorio di Rozzano dal Comune, dal 118 e dall’Istituto Clinico Humanitas, in collaborazione con il Centro Commerciale Fiordaliso. La Fondazione ha fornito uno dei defibrillatori dislocati sul territorio e ha collaborato all’avvio dell’iniziativa mettendo a disposizione l’esperienza maturata negli anni presso l’Istituto Clinico Humanitas.