Era un appuntamento fisso, prima del Covid. Tutti i sabati pomeriggio, i volontari incontravano i pazienti della degenza E2 (riabilitazione neuromotoria) per passare insieme qualche ora in leggerezza, spesso accompagnati da un intrattenimento musicale. Era il momento del té. La pandemia ha costretto i volontari a stare fuori dai reparti e tornare ad incontrare i pazienti è un grande traguardo, oltre che una grande emozione.
“Sono trascorsi oltre quattro anni dal fatidico messaggio ricevuto dalla Fondazione dal 24 febbraio 2020 tutte le attività dei volontari in ospedale sono sospese causa COVID-19 –racconta Franco, referente del gruppo di volontari dei reparti di riabilitazione. Siamo stati tutti invasi da sensazioni di stupore, incredulità e rabbia, ma subito sopraffatte dalla speranza. Si, tutti speravamo di ricevere il messaggio che ci comunicava il nostro ritorno in degenza. Finalmente il messaggio è arrivato. Poco alla volta, quasi in punta di piedi, ci siamo ripresi il nostro ruolo: ascoltare, accompagnare e portare un po’ di spensieratezza e allegria ai pazienti. Sebbene le prime sensazioni fossero di incertezza, quasi fossimo tutti alle prime armi, immediatamente la vicinanza ai pazienti ci ha fatto sentire di nuovo i volontari che eravamo prima del COVID-19. Abbiamo ripreso con rinnovata passione i nostri turni, coinvolgendo i pazienti e i loro parenti anche in attività ricreative molto apprezzate, quali il tè del sabato con la musica e l’estrazione a premi, per tutti!”.