La malattia fa paura e affrontarla in solitudine è l’aggravante dell’attuale emergenza sanitaria.
Le visite dei parenti sono vietate, ma sarebbero fondamentali sia per facilitare la predisposizione emotiva del paziente alla guarigione, sia per dare sollievo alle ansie e alle incertezze dei familiari nel sapere il proprio caro malato e non poterlo sentire né vedere.
Tra le varie iniziative realizzate da Humanitas per i pazienti e i loro familiari, è attivo un servizio di counselling psicologico specialistico, via telefono o videochiamata, in fase pilota, con l’obiettivo di aiutare pazienti a familiari a gestire, dal punto di vista emotivo, questa condizione difficile ed “extra-ordinaria”.
Il servizio è a cura di un team dedicato di psicoterapeuti Humanitas coordinati dal professor Giampaolo Perna, psichiatra e docente di Humanitas University, e dal dottor Michele Cucchi, psichiatra e psicoterapeuta di Humanitas, cui partecipa anche Chiara Poggio -psicologa di Insieme con Humanitas: “Le persone –racconta Poggio- sia che siano malate, sia che abbiano una persona cara ricoverata, vivono stati d’ansia, preoccupazione e impotenza aggravati dall’incertezza legata al decorso di questa particolare patologia. E poi, ci sono persone che hanno perso un loro familiare e, in questo caso, il sostegno riguarda l’accompagnamento all’elaborazione del lutto, resa ancora più difficile dall’impossibilità, per l’isolamento, di poter vedere e salutare la persona cara per un’ultima volta”.